La trilogia di saghe islandesi qui presentate, del ciclo delle fornaldarsögur – saghe degli antenati – è stata intitolata “Gotica” in base a una precisa visione della prospettiva storica che comprende anche noi, oggi, come ultimi discendenti di quei popoli del Nord descritti nelle saghe.
La nostra Cultura, tutto ciò che abbiamo conosciuto da prima dell’anno 1000 in poi, il nostro modo di essere, ha un preciso codice genetico al pari di ogni altro organismo vivente. Esso è invisibile, interiore e scandagliabile solo tramite raffinate tecnologie microscopiche.
Ciò che noi possiamo utilizzare oggi per comprendere il codice genetico della nostra Cultura europea è la Storia, non come mera concatenazione di eventi ma come lettura del loro significato tridimensionale e del sentire di chi ne ha reso cronaca.
Quegli anonimi scrittori e compilatori di saghe, del mito degli antenati che solcarono le nostre contrade dopo la fine di Roma e dell’Alta Cultura Classica, lo fecero indubbiamente per i motivi più disparati. Partendo dal legame immaginifico che ci hanno trasmesso, noi possiamo riconoscere e riappropriarci della nostra più intima essenza di Europei.
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