Magia e Culto degli Alberi è la descrizione delle origini, uso e costume, di tradizioni religiose primordiali e delle arti magiche di tutto il mondo. La prima parte del testo, “Re maghi e dei morituri”, descrive le vicende di re sacri, eliminati per rito tradizionale, soprattutto in popolazioni la cui cultura è ancora impregnata e influenzata dalle usanze e dalle necessità agricole. Le ambientazioni sono per lo più africane e inerenti al mondo classico.
Ampio spazio viene dato a un approfondimento sull’origine e struttura della magia naturale, sul culto della natura e degli alberi, sull’origine e diffusione dei tabù, oltre alla riscoperta di numerosi personaggi classici quali Osiride, Adone, Demetra, Dionisio.
Il libro inizia con alcuni capitoli dedicati alla dimensione magica-spirituale. L’autore non si limita a descrivere alcuni episodi, inerenti alla materia, raccolti in varie parti del mondo, ma elabora un modello di spiegazione sui princìpi della magia, retto da alcune leggi fondamentali, come quella della similarità, in base alla quale il simile genera il simile, su cui si fonda la magia omeopatica; invece la magia contagiosa è basata sulla legge di contatto che prevede il proseguimento degli effetti scatenati da un contatto reciproco, anche ad una certa distanza.
Viene, inoltre, descritto come si possano conciliare, accostare e sovrapporre la magia e la religione, o per lo meno quanto della sfera magica venga poi ripresa, nei riti; si approfondisce l’uso dei poteri magici sui fenomeni atmosferici da controllare, quali possono essere la pioggia, il vento, la siccità, l’alternanza delle stagioni, le fasi della luna cammino quotidiano e periodico del sole.
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