Lo scopo più appariscente della Divina Commedia è quello di raccontare la grande mirabile visione, e di renderla accessibile a tutti mediante l’espressione artistica, il “linguaggio poetico”. Tale fine, che è il movente, la causa esteriore, è quindi anche lo spunto dell’Opera per intraprendere la narrazione dall’inizio, dal momento in cui è cominciato il Viaggio. Ma Dante non comincia né dal “Principio” né dalla “Fine”: il punto di partenza è nel mezzo. Lo stesso termine scelto dall’autore è stato meditato a lungo: basti pensare che “mezzo” può significare strumento, tramite, metà, centro; e tali sensi possono essere tutti validi contemporaneamente. In verità ci troviamo con Dante proprio in una metà ben precisa, in un centro cosmico, “nel” quale e “attraverso” il quale soltanto è possibile compiere il cammino spirituale.
L’esoterismo della Divina Commedia – Luiz Maio Ruiz
€16,00
Pagine 168
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Tag: Alchimia, Allegorie magico-esoteriche, Cristianesimo esoterico, Iniziazione, Medioevo, Orfismo, Qabbalah, Simbolismo, Spiritualità
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