Testo inglese a fronte e illustrazioni di Gustave Doré. Assolutamente da collezione! A questo punto, allora, nacque immediatamente l’idea di una creatura non ragionevole, e tuttavia capace di parlare, e dapprima, com’è naturale, si presentò alla mente un pappagallo, ma fu immediatamente sostituito da un Corvo, come ugualmente capace di parlare e infinitamente più adatto per mantenere il tono stabilito. Così avevo progredito sino a concepire un Corvo – l’uccello di malaugurio – che monotonamente ripete una sola parola, “Nevermore”, alla fine di ogni stanza, in una poesia di tono melanconico e della lunghezza complessiva di circa cento versi. Ora, senza così perdere di vista la supremeness, o perfezione, in ogni punto, mi chiesi: “Fra tutti gli argomenti melanconici, qual è, secondo il concetto universale dell’umanità, il più melanconico?”. La Morte – fu l’ovvia risposta. “E quando” mi dissi “è più poetico questo argomento, fra tutti il più melanconico?”. Dopo quanto ho già abbondantemente spiegato, la risposta, anche qui, fu ovvia: “Quando è più strettamente congiunto alla Bellezza, dunque la morte d’una bella donna è, indiscutibilmente, il tema più poetico del mondo – ed è del pari fuor di dubbio che le labbra più adatte a tale argomento son quelle di un amante orbato dell’amata”.
Unico esemplare rimasto: Edizione rara!
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