In questo libro ascolterai le diverse narrazioni mitiche e le notizie storiche che riguardano gli antichi Iatromanti e le loro misteriose pratiche.
Gli Iatromanti nell’antica Grecia erano considerati medici, guaritori, veggenti, una sorta di antichi sciamani che, tradizionalmente, vengono sempre associati alle terre del Nord da cui arrivarono intorno al VII secolo a.C. in Grecia, portando con loro il culto di un dio che viene chiamato “Apollo Iperboreo“.
Lo Iatromante era un medico, guaritore, sciamano con la capacità di viaggiare con l’anima attraverso grandi distanze – o addirittura nell’Ade – mentre il corpo giaceva come morto.
Con la possibilità di percepire il mondo sottile conseguono poi tutte le altre facoltà: tramite questo viaggio, infatti, lo Iatromante entra in contatto diretto con gli dèi e con le radici del cosmo, e ne impara quindi i segreti, che potrà poi usare per compiere guarigioni o prodigi a favore del singolo o della comunità.
Troviamo interessanti contatti tra loro e la Tradizione orfica, con personaggi come Parmenide, Eraclito e Pitagora di Samo, al quale la tradizione antica attribuivano caratteri tipici degli Iatromanti.
Fu il pitagorico Aminia ad istruire Parmenide, guidandolo all’apprendimento della hesykìa, termine solitamente tradotto come “vita tranquilla” o “quiete”, ma il cui significato si estende anche a “silenzio” e “solitudine”.
La pratica dell’hesykia era connessa a quella dell’incubazione, ovvero la ricerca di sogni profetici provocati addormentandosi in santuari sotterranei e caverne sacre.
Lo Iatros (il medico) doveva servirsi della mantica, l’arte di interpretare i messaggi, i segni, i sogni provenienti dal mondo divino.
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