Settecento anni or sono, all’alba del 13 ottobre 1307, mentre i Templari di tutto il regno di Francia assistevano alle funzioni religiose, gli uomini di Filippo IV il Bello, con una complessa e ben congegnata operazione di polizia, irruppero nelle chiese, case e fattorie dell’Ordine del Tempio, arrestando tutti i presenti. In seguito a ciò vennero istituiti due processi: il primo, dal 19 ottobre al 24 novembre 1307, gestito dagli inquisitori del re, il secondo dall’8 agosto 1309 al 5 giugno 1311, voluto da papa Clemente V; processi che terminarono il 18 marzo del 1314 con il tragico rogo del maestro Jacques de Molay e dei suoi dignitari sull’Ile aux Juifs, nel mezzo della Senna. Durante questo lungo periodo vennero ascoltati più di 500 cavalieri templari, oltre a vari testimoni laici.
Nel presente studio Loredana Imperio ha riesaminato ed analizzato tutto il materiale relativo a queste due inquisizioni, emendando ed integrando, alla luce dei nuovi studi sull’Ordine del Tempio, quanto pubblicato da Jules Michelet sul finire dell’Ottocento e dai successivi autori che se ne sono occupati.
La cattura dei Templari rimase talmente impressa, in senso fortemente negativo, nell’immaginario collettivo europeo, da generare la superstizione che il venerdì 13 fosse un giorno sfortunato e il venerdì 13 ottobre 1307 il più infausto di tutti: il venerdì maledetto.
Unico esemplare: affrettarsi!
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