Se ci spingiamo oltre quanto possiamo misurare o concepire, scopriamo che esiste uno straordinario “qualcosa” meritevole di interesse, la cui ricchezza viene dal mondo dello spirito

Sebastiano Fusco in “Le Vie dell’Occulto” ha raccolto una serie di testi e ricerche svolte nel corso degli anni.

La Parte Prima del testo, “Qualche passo nel buio”, è una breve storia delle sapienze occulte che chiarisce complicati concetti esoterici.

La Parte Seconda, “Maestri sconosciuti, i fondatori del pensiero occulto” tratta alcuni dei principali protagonisti dell’occultismo occidentale.

La Parte Terza, “Simboli della Scienza sacra”, approfondisce l’analisi simbolica come strumento per affrontare le tradizioni esoteriche.

Completano l’opera due appendici; la prima “L’Albero della Notte” è dedicata a un rituale magico scritto dall’autore, mentre la seconda “La Voce del Fuoco: gli oracoli caldei” è la rielaborazione e l’approfondimento di un testo apparso in documenti risalenti alla confraternita della Golden Dawn.

Estratto dal libro:

Volontà e immaginazione

La molla che mette in moto la catena di eventi seguendo la quale l’iniziato perviene dallo stato umano a quello divino è la volontà. Gli occultisti le attribuiscono un ruolo fondamentale nei processi di autorealizzazione perché uno dei loro modi di concepire l’ente divino è come Volontà Pura: una grande forza di volontà che pervade tutto l’Essere nel suo complesso, e anzi ne è il fulcro della manifestazione: il Tutto è, in effetti, il risultato del desiderio di questa volontà suprema di tradursi in un oggetto per estrinsecare le proprie potenzialità creative. E poiché nell’uomo si rispecchiano, su scala microscopica, tutte le potenzialità divine, è alla propria volontà che l’uomo deve appellarsi per trascendere se stesso.

Immaginazione e fantasia sono i poteri mentali che guidano l’estrinsecazione della volontà: la prima ne dirige la forza creatrice, e la seconda le fornisce le forme attraverso le quali potrà manifestarsi. In quest’opera, immaginazione e fantasia sono aiutate dalla catena di corrispondenze che lega in una trama omogenea il tessuto dell’Essere.

Questo concetto, la cui prima sintetizzazione conosciuta risale alle dottrine neoplatoniche alessandrine che si rifacevano ai cosiddetti Oracoli caldei, è ancora una conseguenza dell’idea secondo cui Macrocosmo e Microcosmo sono un tutt’uno, ovvero che qualsiasi fattore presente nell’universo è presente anche nell’anima umana. Per usare un’espressione cara agli occultisti moderni, “l’aura dell’uomo è uno specchio magico del Cosmo”.

Partendo da questa idea, i maghi ritengono che sia possibile legare ogni fattore psico-spirituale presente nella nostra coscienza con un analogo fattore dell’universo nella sua interezza. Queste concezioni sono bene sintetizzate da Paracelso negli Archi-doxen:

“Le correnti astrali create dall’immaginazione del Macrocosmo agiscono sul Microcosmo e producono in quest’ultimo degli stati particolari; allo stesso modo, le correnti astrali prodotte daU’immagina-zione e la volontà dell’uomo producono stati particolari nella Natura esteriore. E queste correnti possono giungere lontano, perché il pensiero dell’immaginazione può arrivare fin dove arriva il pensiero. Le correnti astrali che agiscono sugli esseri viventi possono determinare dei processi fisiologici […], e i cambiamenti che hanno luogo nel grande organismo della Natura sono determinati dalle correnti astrali della Natura stessa. Le correnti astrali della Natura e dell’uomo esercitano un’azione reciproca, tanto consapevole che inconsapevole; e se questo fatto verrà correttamente inteso, non sembrerà più incredibile che la mente dell’uomo possa produrre mutamenti nella mente universale […] o che il male possa mutarsi in bene grazie alla Fede. Il Cielo è come un campo nel quale l’immaginazione dell’uomo pianta i suoi semi”.

Nel 1628, Tommaso Campanella applicò praticamente la dottrina delle corrispondenze a favore di papa Urbano Vili in un’operazione magica volta a contrastare influssi astrologici negativi.

Per quell’anno, gli avversari del papa avevano fatto circolare la voce che una serie di eclissi ne preconizzavano la morte. In base al principio ermetico che quod est superius est sicut quod est inferius (riecheggiato anche – sostenevano i maghi cristiani — dal “come in cielo, così in terra” del Paternoster), Campanella edificò per il pontefice una versione personale e privata del Cosmo.

Fece sigillare una stanza per isolarla dagli influssi esterni, e ne tappezzò le mura al di fuori con parati bianchi per simboleggiare l’assenza di legami con le influenze astrali: ogni colore è infatti legato a un pianeta particolare, ed è quindi veicolo della forma magica corrispondente. In questo cosmo artificiale, così realizzato e isolato, procedette a edificare un sistema astrale fittizio dai connotati positivi anziché negativi. Appese alle pareti interne raffigurazioni dei segni zodiacali e dispose nella stanza due lampade e cinque torce, rappresentanti il Sole, la Luna e i pianeti, in posizioni rispettive tali da configurare influssi benefici anziché malefici, secondo le regole dell’astrologia. Bruciò incensi legati, secondo le corrispondenze magiche, ai pianeti positivi, Giove e Venere: rispettivamente aloe e coriandolo.

Bevve insieme col papa liquori distillati e aromatizzati con le essenze legate sempre ai due pianeti (viola e melograno), versati in coppe forgiate nei rispettivi metalli (stagno e rame). Si rivestì, come il papa, di paramenti dai colori gioviali e venusiani (azzurro e verde), ornandosi con le pietre preziose planetarie corrispondenti (zaffiri e smeraldi). Intanto, dei suonatori eseguivano musiche basate su accordi che, secondo i dettami pitagorici, erano in armonia con la “musica delle sfere” di Giove e di Venere, mentre all’intorno si disponevano rami di frassino e mirto, le piante legate ai due pianeti positivi.

In questo modo, immaginando di realizzare, nella stanza chiusa e isolata, un universo alternativo nel quale il comporsi delle forze magiche, convogliate grazie alle rispettive corrispondenze con gli enti di questo mondo disegnava uno schema benefico, Campanella e Urbano Vili ritenevano di poter annullare magicamente la disposizione maligna degli astri nell’universo reale.6 Riferendo della sua operazione, l’autore della Città del Sole si preoccupò di sottolineare che “si tratta di un procedimento filosofico, non superstizioso come crede il volgo”.

La base “filosofica” di queste convinzioni poggiava su una serie di dottrine che Campanella aveva appreso tramite il Corpus Hermeticum, un compendio di insegnamenti magici compilato intorno al I-II secolo d.C. nell’ambito della cultura alessandrina, ma le cui radici, secondo gli occultisti, venivano da molto più lontano.

Sebastiano Fusco

Indice

Presentazione

Parte Prima

Qualche passo nel buio, breve storia delle sapienze occulte

I due volti della moneta: il mondo visibile e quello occulto

  • Testa e croce
  • Il pendolo e il leone
  • L’asse del mondo
  • L’universo magico
  • Il fisso e il mobile
  • Volontà e immaginazione
  • Fede e sapienza

Il nulla e il tutto: la Kabbalah e la geografia dell’Universo

  • Il Nulla e il Principio
  • Le Luci Splendide
  • L’Albero della Vita
  • Le Lettere e i Nomi
  • Le due vie della Kabbalah
  • L’immagine del reale
  • Dio e Golem, S.p.A

I signori del mondo: i Templari e lo “spirito” occidentale della magia

  • L’eredità dei Templari
  • L’Ordine e il Graal
  • San Bernardo e la Sinarchia
  • I talismani dei Templari
  • La Guerra Santa
  • L’architettura dei Templari
  • L’abate Tritemio e la “Steganografia”
  • Appendice – L’arma segreta dei Templari: la magia sessuale

Il buio oltre l’orizzonte: il motore segreto della storia

  • La storia occulta
  • Templari e Rosacroce
  • La Riforma dei Rosacroce
  • Il Graal e i Rosacroce
  • L’insegnamento dei Fratres
  • La vera storia dei Rosacroce
  • La Battaglia della Montagna Bianca
  • Appendice – Cagliostro e il Conte di Saint-Germain
  • Il Conte di Cagliostro
  • Il Conte di Saint-Germain

Parte Seconda:

Maestri sconosciuti, i fondatori del pensiero occulto

I maestri sconosciuti

  • Enrico Cornelio Agrippa, la magia eletta a sistema
  • John Dee e la lingua degli angeli
  • I martinisti e i contatti con il mondo invisibile
  • Eliphas Lévi e la magia creativa
  • MacGregor Mathers e l’alba d’oro della magia
  • Saint-Yves d’Alveydre, Agarttha e la Sinarchia
  • Gurdjieff e lo sviluppo armonioso dell’uomo

Parte Terza:

Simboli della Scienza sacra

  • Il talamo nostro è fiorito di rose
  • Su Disney, l’Alchimia e infine Apollo
  • Le quattro vie dell’iniziazione

Appendice I

  • Un rituale: l’Albero della Notte

Appendice II

  • Un testo: la Voce del Fuoco, gli oracoli caldei

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